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Foto di Annie Spratt su Unsplash

“Per i giuslavoristi questa è una rivoluzione copernicana, perché impone di ragionare su nuovo modello organizzativo e di contratto di lavoro. Si contrattualizza così il rendimento che datore di lavoro si aspetta in cambio nello spazio-tempo gestito dal lavoratore e si mescola la subordinazione del lavoratore subordinato con l’autonomia del lavoratore autonomo”

Riprendiamo questo estratto dell’intervento di Luca Failla, partner fondatore di Failla & Partners, durante la presentazione del secondo Osservatorio Lavoro, condotto dal Centro Studi di TopLegal.

L’attenzione è posta su un cambiamento significativo: la crescente importanza attribuita alla vita privata rispetto a quella lavorativa. In questo contesto, l’applicazione di progetti di smartworking, hybrid work e settimana corta prendono la forma di risposte adeguate, ma la loro rilevanza va oltre la semplice gestione delle ore lavorate.

Ripensare e ridefinire

Nell’ultimo periodo, in molte realtà italiane e internazionali, l’approccio basato sul controllo delle presenze e delle ore lavorate, ha lasciato spazio a una prospettiva più centrata sulle performance e sugli obiettivi.

La chiave del cambiamento sta nel delineare chiaramente le aspettative in termini di risultati, lasciando ai collaboratori una maggiore autonomia nella gestione del proprio spazio e tempo di lavoro. In questo modo, si può raggiungere un mix innovativo tra la subordinazione tipica del lavoratore dipendente e l’autonomia caratteristica del lavoratore autonomo.

Approcci flessibili

Emerge quindi la necessità di nuovi approcci non solo dal punto di vista tecnico ma anche relazionale. Smartworking, settimana corta e lavoro ibrido sono strumenti per cui non basta più la stesura di un regolamento o un progetto tecnicamente ineccepibile, è necessario lavorare anche sulla una cultura della responsabilità e della fiducia.

Un processo profondo e articolato ma che molte aziende hanno iniziato.
La volontà è quella di evolvere restando al passo con un mondo del lavoro che riflette nuove priorità per le persone e nuove sfide per le organizzazioni.

È quindi necessario che le aziende competitive creino la loro mappa su questi temi, utile per capire quando e come muoversi.

La mappa di Smartworking

Noi di Smartworking srl aiutiamo le organizzazioni ad introdurre forme di flessibilità lavorativa fornendo consulenza e offrendo strumenti digitali per valutare la sostenibilità del cambiamento e soluzioni agili per supportare i team nell’adozione di nuove forme di organizzazione del lavoro.

Per realizzare una vera e propria mappa, è necessario partire da quale forma di flessibilità (lavoro agile, settimana corta, flessibilità oraria..) possa essere più sostenibile per l’azienda.

Un primo passo concreto è la nostra SMATRIX che, attraverso un’analisi accurata del livello di agilità, descrive il vero potenziale dell’organizzazione sui temi smartworking e settimana corta.

Si tratta di uno strumento di Data Intelligence che permette di mappare ogni singolo team rispetto al livello di sostenibilità operativa e culturale.


CONTATTACI – SMARTWORKING SRL

Smartworking Srl è la prima azienda in Italia specializzata in progetti di flessibilità. Forniamo supporto alle organizzazioni nell’introduzione di forme di flessibilità lavorativa, dallo smart working alla short week. La nostra consulenza si basa su anni di esperienza e su centinaia di progetti portati avanti con aziende di tutta Italia.Il nostro è un approccio globale al cambiamento aziendale, non solo da un punto di vista organizzativo, ma anche culturale, degli spazi e della tecnologia. Per fare ciò, ci avvaliamo di personale altamente qualificato e di strumenti tecnologici all’avanguardia, in grado di accompagnare aziende di ogni settore e grandezza verso le sfide aziendali del futuro.

Vuoi progettare insieme a noi come rendere sostenibile la tua azienda?

Smartworking e Settimana corta tra le soluzioni flessibili per ridurre le emissioni dovute ai trasporti e inquinare meno.

E’ proprio di pochi giorni fa la proposta di aggiornamento del Governo del Piano nazionale integrato per l’energia e il clima (Pniec) inviato a Bruxelles, come si può leggere nell’articolo de Il Corriere della Sera. Tra gli obiettivi, per ora ancora generali, ci sarebbe la volontà non solo di favorire la diffusione dell’elettrico e l’utilizzo del trasporto pubblico, ma anche di ridurre sensibilmente gli spostamenti che si possono evitare del tutto.

Come quelli quotidiani casa-ufficio.

Da dove partire?

IL NOSTRO APPROCCIO IN 4 STEP PER LA FLESSIBILITÀ

Noi di Smartworking srl aiutiamo le organizzazioni ad introdurre forme di flessibilità lavorativa fornendo consulenza e offrendo strumenti digitali per valutare la sostenibilità del cambiamento e soluzioni agili per supportare i team nell’adozione di nuove forme di organizzazione del lavoro.

Per essere davvero sostenibili come azienda, è prima necessario capire quanto consumo e quale forma di flessibilità (lavoro agile, settimana corta, flessibilità oraria..) possa essere per noi più sostenibile.

Come fare? Ti aiutiamo noi attraverso 4 tools, tre di analisi e 1 di sperimentazione:

FASE DI ANALISI: strumenti per verificare quanto davvero usiamo i nostri spazi di lavoro

1.SMATRIX – Analizza l’agilità
Attraverso un’analisi accurata del livello di agilità, ci dice il vero potenziale di quell’organizzazione sui temi smartworking e settimana corta. Si tratta di uno strumento di Data Intelligence che permette di mappare ogni singolo team rispetto al livello di sostenibilità operativa e culturale.

2.MOBILITY TOOL – Analizza l’impatto
Dopo aver analizzato l’agilità e tirato fuori il potenziale dell’organizzazione, è importante valutare l’impatto delle diverse opzioni di nuova sede per tutti i lavoratori. Calcolare cioè le distanze in termini di tempi per ogni relazione lavoratore-sede e in funzione dei mezzi di trasporto.

3.SEATSENSEanalizza UTILIZZO SPAZI

Nel nostro ultimo step di analisi, è utile verificare quanto vengono davvero utilizzati gli uffici, da chi e in quali giorni. Con SeatSense avrai finalmente un modo semplice ed efficace per pianificare la tua settimana e ottenere informazioni in tempo reale sulla disponibilità degli spazi, sulla presenza del tuo team o di un collega in particolare

FASE DI SPERIMENTAZIONE

4. SMATRIX PLAN – sperimenta in sicurezza

Dopo aver concluso un’analisi accurata sui consumi della mia azienda e quali forme di flessibilità sono maggiormente sostenibili, inizia la seconda (fondamentale) fase: la sperimentazione.
Con Smatrix Plan, infatti, possiamo sperimentare in totale sicurezza, garantendo il livello di servizio concordato.

La Smatrix Plan supporta i team a gestire in autonomia la pianificazione in ambiti dove è necessaria la presenza fisica ma non si vuole rinunciare alla flessibilità del lavoro agile.

CONTATTACI – SMARTWORKING SRL

Smartworking Srl è la prima azienda in Italia specializzata in progetti di flessibilità. Forniamo supporto alle organizzazioni nell’introduzione di forme di flessibilità lavorativa, dallo smart working alla short week. La nostra consulenza si basa su anni di esperienza e su centinaia di progetti portati avanti con aziende di tutta Italia.Il nostro è un approccio globale al cambiamento aziendale, non solo da un punto di vista organizzativo, ma anche culturale, degli spazi e della tecnologia. Per fare ciò, ci avvaliamo di personale altamente qualificato e di strumenti tecnologici all’avanguardia, in grado di accompagnare aziende di ogni settore e grandezza verso le sfide aziendali del futuro.

Vuoi progettare insieme a noi come rendere sostenibile la tua azienda?

La flessibilità è un tema che ci sta molto a cuore.

Oggi la grande sfida per le organizzazioni è riuscire a far coesistere i bisogni delle persone in termini di flessibilità con le esigenze di produttività e ottimizzazione delle risorse a disposizione.

Noi di Smartworking srl rispondiamo a questa esigenza, fornendo consulenza basata su anni di esperienza e sui progetti che abbiamo condotto in diverse realtà italiane, dal punto di vista culturale, degli spazi e tecnologico.

Nel fare questo, però, resta sempre fondamentale un aspetto: rimanere in ascolto dei bisogni e delle esigenze di flessibilità delle persone. Per questo motivo, sulla nostra pagina Linkedin ogni settimana lanciamo un sondaggio alla nostra community sul tema.

In questo primo articolo della serie, vediamo come le persone preferirebbero l’organizzazione della propria settimana lavorativa e come impiegherebbero quel “nuovo” tempo libero.

Settimana Corta: il mix ideale

Lo abbiamo detto tante volte: non esiste un unico modello di settimana corta. C’è il classico “100-80-100” (ovvero il 100% del salario per l’80% del tempo lavorativo in cambio del 100% della produttività) che prevede il venerdì libero, ma non è l’unica formula.

Oggi siamo nel campo delle sperimentazioni: ogni azienda che vuole approcciarsi alla flessibilità, deve provare la tipologia più adatta al proprio settore e, soprattutto, alla propria popolazione.

La strategia che suggeriamo in Smartworking Srl – come trovi in questo articolo –  è quella di chiarire quali sono gli obiettivi per cui l’organizzazione sta decidendo di procedere con la sperimentazione della settimana corta. A seguire, intervistare le figure chiave dell’azienda e, infine, scegliere i team su cui sperimentare.

Settimana Corta e Day off: destinazione d’uso

Tempo per se stessi e per le proprie passioni: il 34% dei nostri intervistati ha risposto così alla domanda sull’utilizzo del giorno off in caso di settimana corta in azienda.

Nella difficile gestione quotidiana del work-life balance, infatti, tocca spesso scegliere tra lavoro e famiglia, escludendo tutto il resto, passioni ed hobby compresi.

Il “day off” in caso di settimana corta potrebbe essere utilizzato per questo motivo. Secondo posto la famiglia.

Settimana Corta: ostacoli in azienda

La cultura aziendale, intesa come insieme di  valori, principi e norme condivisi da tutte le persone dell’organizzazione, resta il maggiore impedimento all’introduzione della settimana corta, secondo la nostra community.

E’ un asset fondamentale dell’azienda, che si costruisce con il tempo ma dovrebbe anche essere flessibile e tenere conto delle evoluzioni e cambiamenti della propria epoca e sapersi adattare. Al secondo posto il management.

La settimana lavorativa di quattro giorni è un argomento di cui si discute sempre di più in Europa e anche in Italia. Alcune aziende stanno iniziando ad adottare questa modalità, anche se rimane ancora una pratica limitata. Tuttavia, il dibattito sulle possibili criticità e vantaggi della settimana corta continua ad essere al centro dell’attenzione.

Nel nostro Paese, la durata della settimana lavorativa si attesta a 40 ore settimanali su cinque giorni, che è inferiore rispetto alla media UE. Alcuni contratti aziendali si stanno spingendo in avanti, prevedendo di articolare la prestazione lavorativa su soli quattro giorni, soprattutto per la conciliazione lavoro/famiglia e per una maggiore valorizzazione dei risultati e del benessere dei dipendenti.

Cos’è e come si struttura il modello della settimana corta 

La settimana lavorativa di 4 giorni è un modello flessibile che si basa sul principio di 100:80:100 ™ – ovvero il 100% del salario per l’80% del tempo lavorativo in cambio del 100% della produttività

Le aziende che adottano questo modello tendono a ridurre la durata delle riunioni, a utilizzare la tecnologia in modo più ponderato e a progettare la giornata lavorativa in modo da avere periodi distinti per il lavoro concentrato, le riunioni e il tempo sociale. 

Lo scopo è quello di ridurre le perdite di tempo dovute alle riunioni inutili, alle tecnologie inefficienti e alle distrazioni. Nonostante questo modello richieda una gestione forte, un buon roster e l’approvazione dei lavoratori, si crede che una versione della settimana lavorativa di 4 giorni basata su 100:80:100™ possa essere applicata in modo generalizzato, portando benefici per i datori di lavoro, i lavoratori, la società e l’ambiente

I benefici del modello della settimana corta 

L’implementazione di una settimana lavorativa di quattro giorni basata sul modello 100:80:100™, può portare diversi benefici per le aziende:

  • maggiore produttività e riduzione dei costi dovuta a minore assenteismomaggiore retention dei lavoratori;
  • le aziende che adottano questo modello possono avere un vantaggio competitivo nell’attrarre i migliori talenti nel mercato del lavoro.
  • per i lavoratori: aumento del benessere mentale e fisico, maggiore felicità e minore stress
  • la settimana lavorativa di quattro giorni può anche migliorare la capacità dei lavoratori di svolgere il lavoro e di rilassarsi durante il tempo libero.
  • riduzione di emissioni di carbonio del 20% tagliando i tempi di spostamento e l’uso di energia negli edifici.
  • il modello della settimana corta può migliorare l’uguaglianza di genere, incoraggiando una migliore distribuzione delle responsabilità domestiche, rimuovendo le barriere che impediscono alle donne di rimanere nel mercato del lavoro e di accedere a ruoli di leadership e opportunità di formazione.

Sperimentazioni della settimana corta in Italia

A oggi, in Italia, sono molte le aziende che hanno implementato il modello di settimana corta. Vediamo di seguito alcuni esempi:

  • Magister Group SpA, pioniere italiano dell’iniziativa, prevede fino al 31/12 il passaggio da 40 a 32 h a parità di stipendio – a patto di un aumento della produttività. Sulla stessa scia anche LENET Groupe (qui da 40 a 36h).
  • TeamSystem– società di Pesaro che offre servizi per la digitalizzazione delle imprese – offre ai quasi 3 mila dipendenti il venerdì pomeriggio libero. Come? Con una riduzione proporzionale della retribuzione degli stipendi medio-alti.

Nelle aziende produttive a ciclo continuo – siderurgico, chimico e metalmeccanico – il discorso cambia.

In Tenaris o Acciaieria Arvedi, ad esempio, la riduzione dell’orario di lavoro viene pagata in parte dai lavoratori (tramite i permessi) e in parte dall’azienda con un costo secco per l’impresa stessa.

Come sperimentare la settimana corta nella tua azienda

La rimodulazione dell’orario di lavoro è possibile grazie ai nuovi sistemi organizzativi e tecnologici che consentono guadagni di produttività e riduzione della fatica del lavoro. Tuttavia, per raggiungere una settimana lavorativa di quattro giorni è necessario un cambiamento culturale e una pianificazione condivisa dell’organizzazione del lavoro.

Da dove partire

Innanzitutto è bene scegliere a quale tipo di modello riferirsi, se il 100:80:100™ o un modello basato sulle possibilità in termini di flessibilità già previste nel contratto di lavoro o dalle leggi in materia di Smart working.

Ogni organizzazione arriva alla scelta del modello in diverse modalità e coinvolgendo diversi stakeholder.

Interviste One-to-One

La strategia che suggeriamo in Smartworking Srl è quella di chiarire quali sono gli obiettivi per cui l’organizzazione sta decidendo di procedere con la sperimentazione della settimana corta.

La prassi che seguiamo è quella di procedere attraverso interviste alle figure chiave dell’azienda in cui vengono chieste le opportunità ma anche i dubbi riguardo alla possibilità del genere.

Scegliere i team su cui sperimentare

Per fare una sperimentazione non è necessario coinvolgere da subito tutta l’organizzazione ma iniziare con alcuni team o aree dell’azienda che risulteranno più pronte dopo un’analisi organizzativa.

La piattaforma Smatrix, ideata e sviluppata da Smartworking Srl, permette di verificare la sostenibilità di ogni team suggerendo il modello di flessibilità più adatto.

Gestione dei team

Alcuni team potranno avere la necessità di mantenere un livello di servizio strettamente legato alla presenza fisica delle persone come ad esempio le filiali aperte al pubblico o di team che offrono assistenza sul posto.

In questo caso si dovranno attivare dei processi che garantiscono la presenza di un numero minimo di persone.

Il nostro Planning tool dà la possibilità ai team di organizzare in trasparenza e di non rinunciare alla flessibilità di spazio. Allo stesso tempo eviterà al manager di dover gestire le presenze dei suoi collaboratori. Il ruolo del manager è quello di stabilire il livello di servizio richiesto e approvare eventuali eccezioni.

Gestione HR e payroll

In molti casi si dovrà procedere ad integrazioni degli accordi tra azienda e lavoratore per poter portare avanti la sperimentazione. Anche l’accordo di lavoro agile può essere uno strumento sufficiente.

Dal punto di vista più gestionale si dovrà stabilire una causale che il lavoratore dovrà scegliere per indicare la giornata di riposo nel caso in cui non sia un giorno prestabilito per tutti come spesso avviene quando le aziende decidono di far coincidere il venerdì.

La piattaforma Smatrix

Smatrix è uno strumento di data intelligence progettato e sviluppato da Smartworking Srl che aiuta le organizzazioni nel cambiamento del modo di lavorare partendo da informazioni accurate e permettendo di impostare iniziative efficaci e sostenibili. 

La piattaforma Smatrix è costituito da tre momenti principali

  • Listen, per analizzare e definire il livello di flessibilità sostenibile per ogni team/unit
  • Plan, per garantire ad ogni team di gestire in autonomia la flessibilità di tempo e di spazio in rispetto del livello di servizio
  • Insight, per accedere a tutte le informazioni sulla flessibilità

Questo strumento è stato pensato per le persone del team HR e per il top management che hanno la necessità di capire come vincere la sfida della settimana corta e del lavoro ibrido rendendoli un vantaggio strategico per la propria azienda.

Grazie a Smatrix attiverai un modello integrato di gestione della flessibilità che aiuterà

  • la tua organizzazione a prendere le giuste decisioni,
  • i manager a gestire le risorse in modo efficace
  • e le risorse a crescere insieme all’azienda.

Contattaci – Smartworking Srl

Smartworking Srl è la prima azienda in Italia specializzata in progetti di flessibilità. Forniamo supporto alle organizzazioni nell’introduzione di forme di flessibilità lavorativa, dallo smart working alla short week. La nostra consulenza si basa su anni di esperienza e su centinaia di progetti portati avanti con aziende di tutta Italia.

Il nostro è un approccio globale al cambiamento aziendale, non solo da un punto di vista organizzativo, ma anche culturale, degli spazi e della tecnologia. Per fare ciò, ci avvaliamo di personale altamente qualificato e di strumenti tecnologici all’avanguardia, in grado di accompagnare aziende di ogni settore e grandezza verso le sfide aziendali del futuro.

Stai cercando una realtà che ti possa affiancare nella sperimentazione della settimana corta nella tua azienda? Fissa una call con un nostro consulente, sarà un’ottima occasione per conoscerci e confrontarci sul tema della flessibilità nella tua organizzazione.

Grazie all’interesse mostrato a seguito del nostro webinar del 30 gennaio dal titolo “Settimana cortauna nuova sfida per l’HR” (puoi recuperarlo QUI), è stato naturale voler approfondire il tema con un secondo appuntamento per la nostra community.

Introduzione

La Settimana corta continua ad essere un tema molto discusso, anche in Italia.

Tra i benefici vengono riconosciuti più tempo per se stessi e per la famiglia, minor stress e quindi uno stato di salute psico-fisica migliore.

Uno dei maggior ostacoli alla sua implementazione rimane però la cultura aziendale, ancora molto radicata al concetto di presenza e controllo. Ciò che è certo è che si sta delineando sempre di più una tendenza da parte dei lavoratori a porre maggiore attenzione al proprio benessere, mettendo in discussione le modalità lavorative che “sono sempre state così”.

Durante il webinar di lunedì 27 marzo 2023 – Federico Bianchi e Rosario Carnovale di Smartworking srl, insieme al Legal advisor – Paola Salazar – hanno descritto le prime sperimentazioni in Italia sulla settimana corta e mostrato a quali strumenti di gestione l’HR puo’ ricorrere per attuarla.

Rosario Carnovale: modelli di settimana corta

Abbiamo già visto nel primo webinar il modello 100-80-100 secondo lo studio del 4-Day-week global, il più diffuso nell’ambito della sperimentazione della settimana corta. Se vuoi approfondire CLICCA QUI.

I primi casi in Italia

Gruppo Magister

Per i 250 dipendenti delle controllate Ali Lavoro e Repas è iniziata la sperimentazione che vedrà, per 11 mesi, la riduzione del monte orario per i dipendenti, da 40 a 32 ore settimanali. Quattro giorni a settimana senza riduzione di stipendio.

Gli altri tre giorni potranno dedicarli ai propri hobby, agli affetti, avendo l’opportunità di investire più tempo per se stessi. Si tratta di uno dei modelli più puri di short week. Modello: 100 – 80 – 100

Lavazza

Venerdì corto, le persone beneficeranno dell’uscita anticipata nella giornata del venerdì mediante l’utilizzo di parte dei riposi individuali previsti dal contratto nazionale, per un periodo di quindici settimane, da maggio a settembre. Modello: 100 – 100 – 100

Gi Group

Sperimentazione sulle filiali di territorio della Smart week, le persone potranno scegliere il giorno libero in modalità flessibile garantendo il livello di servizio. Il modello è un’estensione dell’accordo di lavoro agile. Modello: 100 – 100 – 100

Federico Bianchi: come affrontare la Settimana corta?

Oltre alla flessibilità di spazio esiste anche quella di tempo. Con la settima corta si ha la possibilità di introdurre una giornata di riposo che per certi versi complica la situazione e mette il manager in una situazione delicata. 

Da qui nasce il nostro approccio che fa leva sull’accordo di lavoro agile all’interno del quale inserire una serie di elementi di flessibilità. Tutto questo garantendo il livello di servizio e ottimizzando le risorse.

Il nostro modello, la Smatrix

Si tratta di uno strumento attraverso il quale si progetta e si gestisce la flessibilità. Flessibilità nel senso più ampio del termine che permette al lavoratore di avere massimo accesso alle sue esigenze.

Il modello si sviluppa in tre fasi:

  1. ASCOLTO – IL MANAGER ANALIZZA E DEFINISCE IL LIVELLO DI FLESSIBILITà SOSTENIBILE PER OGNI TEAM/UNIT
  2. GESTIONE – OGNI TEAM SARà IN GRADO DI GESTIRE IN AUTONOMIA LA FLESSIBILITà DI TEMPO E DI SPAZIO IN RISPETTO DEL LIVELLO DI SERVIZIO
  3. RACCOLTA DATI – ACCEDI A TUTTE LE INFORMAZIONI SULLA FLESSIBILITÀ

Vediamole nel dettaglio.

Prima fase: Listen

La prima fase è la SMATRIX LISTEN che aiuta i manager a costruire team agili e:

  • Mappare le attività che non favoriscono l’agilità
  • Capire quali comportamenti attivare/allenare 
  • Calcolare la propensione al lavoro agile
  • Monitorare il livello di engagement

Seconda fase: Plan

La seconda fase è la SMATRIX PLAN che si avvale di un tool che supporta i team a gestire in autonomia la pianificazione in ambiti dove è necessaria la presenza fisica ma non si vuole rinunciare alla flessibilità del lavoro agile.

  • Interfaccia intuitiva e accessibile anche da mobile
  • Pianificazione delle presenze per garantire business continuity ed equità nell’utilizzo della flessibilità di tempo
  • Trasparenza: ogni persona può visualizzare la pianificazione del team
  • Integrazione con i sistemi di payroll: la nostra smatrix plan è integrabile con la maggior parte dei sistemi di payroll e gestionali HR

Terza fase: Insight

La terza fase del nostro modello è la fase di ANALISI dell’impatto. Come? Verificando ex post le statistiche giornaliere che ci permettono di: 

  • Monitorare l’occupacy degli spazi
  • Monitorare la gestione del livello di servizio
  • Confrontare con i dati di mobility e di spostamento in termini di emissioni di co2
  • Conoscere il livello di utilizzo flessibilità per team
  • Misurare l’utilizzo della flessibilità di tempo versus quella di spazio
  • Misurare l’agilità dei singoli team

In conclusione

Non dimentichiamoci che la flessibilità da team a team puo’ cambiare molto e il manager è una figura chiave in questo processo. Deve infatti essere in grado di far crescere le proprie persone e non solo, far anche in modo che queste utilizzano il tempo a proprio beneficio così che possano essere più serene, felici e di conseguenza efficienti.

Chi ci conosce sa quanto crediamo che la flessibilità (ad esempio sotto forma di settimana corta), sia un asset fondamentale per la felicità dei dipendenti e il successo di un’azienda.

È uscito, a questo proposito, un articolo sul Corriere della sera in cui la giornalista Valentina Iorio intervista Federico Bianchi e Rosario Carnovale di Smartworking srl.

Il tema è la settimana corta e i suoi benefici che sembrano crescere giorno dopo giorno.

I vantaggi della settimana corta

A partire dall’esperimento britannico che ha conquistato il news feed dei social delle ultime settimane si è poi arrivati a parlare dei vantaggi che la riduzione da 5 a 4 giorni lavorativi porta con sé. Tra questi:

  • una maggior attrattività e innovazione organizzativa
  • un’apertura nei confronti della Gen Z
  • un senso di appartenenza più forte nei confronti dell’azienda
  • una maggiore produttività

La produttività viene lesa?

La preoccupazione più sentita rimane quella legata all’organizzazione. Come gestire i team e il lavoro? Perderemo in produttività? 

Domande lecite se non fosse che la produttività non è legata alla modalità di lavoro (ore passate in ufficio, giorni in smart working). Ormai questo dovremmo averlo compreso e fatto nostro come concetto. 

La produttività non viene lesa se il team è in grado di organizzarsi. La settimana corta puo’ diventare uno stimolo in questo senso. Non a caso, l’esperimento britannico è stato un successo e la produttività non ha subito nessun calo.

A beneficiare dei vantaggi della settimana corta sembrerebbero quindi essere entrambi, lavoratori e azienda. Maggior tempo da dedicare a se stessi a parità di efficacia sul lavoro.

Settimana corta lavorativa, non solo nelle multinazionali.

Noi di Smartworking srl – specializzati in flessibilità lavorativa – siamo da subito tra i sostenitori e promotori dell’iniziativa.

Dopo il successo del primo esperimento britannico, con il recente plauso del sindacato Cisl, anche in Italia si sta muovendo qualcosa così da allargare lo spettro delle aziende potenzialmente interessate.

Tra i pionieri nel settore socio-assistenziale e sanitario, Fondazione Colleoni ha da poco istituito la settimana corta nella sua sede centrale. Ne parliamo con Paolo Cerruti, Direttore Generale.

Com’è nata l’iniziativa della settimana corta?

“Nella primavera del 2022, dopo due anni per noi incredibilmente faticosi a livello organizzativo ed economico a causa del Covid. A seguito del blocco degli straordinari per tutti gli uffici di staff, con la Responsabile HR abbiamo pensato all’introduzione della “Settimana Corta” per ridare spinta e motivazione ai nostri collaboratori. La proposta è stata accolta con grande entusiasmo sia dal Consiglio di Amministrazione che dai collaboratori della sede direttamente interessati”.

Da dove siete partiti?

“Siamo partiti con una esperienza pilota di 3 mesi, gestita in autonomia dato il numero limitato di dipendenti nella sede centrale di Castano Primo. La notizia agli interessati è stata comunicata tramite una riunione, nella quale abbiamo anche condiviso le nuove modalità di gestione della settimana che consiste nella riduzione di una mezz’ora della pausa pranzo e ingresso, in modo da mantenere il monte ore totale settimanale”.

Siete pionieri nel settore, qual è stata la sfida più grande da affrontare?

“La sfida maggiore è stata – ed è ancora – quella di relazionarci con le aree operative (ovvero i servizi gestiti dalla Fondazione come residenze per anziani, centri diurni, assistenza domiciliare, case albergo…) che faticano a comprendere la chiusura della sede centrale di venerdì. Un’assenza mai totale data la natura della nostra attività: da sempre infatti – weekend compresi – sono attive tutte le reperibilità necessarie. Il settore è un settore ancora molto tradizionalista come impostazione del lavoro, dove la “presenza” la fa ancora da padrona sui processi, l’obiettivo è quello di creare un equilibrio non basato sull’emergenza (tipico: dalla struttura devo avere subito una risposta dalla sede) ma basato su programmazione e procedure”.

Introduzione

Dopo Intesa San Paolo e Lavazza, la Settimana corta è il tema del momento anche in Italia, una delle nuove sfide per l’HR.

Guardando alla crisi energetica e alla sua influenza nella gestione quotidiana dell’attività delle famiglie e delle imprese, parlare di “short week” assume un particolare significato. Ancora una volta un fattore esterno diviene acceleratore di un cambiamento organizzativo, come durante la pandemia con il lavoro da remoto.

Durante il webinar di lunedì 30 gennaio 2023 – Federico Bianchi e Rosario Carnovale di Smartworking srl, insieme al Legal advisor – Paola Salazar – hanno descritto ampiamente i primi esperimenti nel campo di alcuni nostri clienti e quali strategie l’HR deve mettere in atto per far fronte a questo cambiamento.

Rosario Carnovale: modello 100-80-100

Secondo lo studio del 4-Day-week global – una comunità senza scopo di lucro che sta portando avanti sperimentazioni molto importanti sul tema – la settimana corta può essere spiegata attraverso un modello noto come: 100-80-100. Ricevo il mio stipendio al 100%, lavoro all’80% (da 40h a 32h) a fronte dei medesimi risultati.

Il primo pilot organizzato da 4-Day-week global insieme alle Università più prestigiose del mondo, ha portato ai primi risultati su 27 aziende che hanno dato al momento le seguenti risposte:

  • 18 aziende hanno deciso di confermare il modello
  • 7 hanno intenzione di confermarlo
  • 1 è propensa
  • 1 ancora indecisa

Leggi QUI lo studio completo.

E in Italia?

La pandemia ha accelerato il tema dello Smart Working e della Short Week. Forte attenzione ai temi correlati al benessere, soprattutto per la Gen Z.

Al centro di queste tematiche troviamo la sperimentazione del gruppo Magister (si occupano di HR) su due società del gruppo: per 11 mesi è prevista in azienda una riduzione del monte ore – da 40 a 32 – senza variazione di stipendio e di risultati (100-80-100).

Obiettivo dell’azienda: maggiore attenzione al tempo, coniugando la voglia di essere professionisti di successo con grande attenzione alla propria sfera privata.

Intesa San Paolo: modello 100-100-100

Percorso diverso per Intesa San Paolo: aumentato a 120 giorni lo Smart Working all’anno, senza limiti mensili, e la settimana corta di 4 giorni da 9 ore lavorative, a parità di retribuzione senza obbligo di giorno fisso e con adesione volontaria. Modello 100-100-100.

Federico Bianchi: caso studio Settimana corta

Un’azienda nostra cliente, con cui collaboriamo dal 2021, ha mostrato l’esigenza di avviare questa nuova sperimentazione. Stiamo parlando di una realtà italiana retail con più di 2000 dipendenti e 230 filiali, che durante il covid ha preso consapevolezza su quello che sarebbe stato il suo futuro del lavoro

È stata inizialmente impostata una survey interna che ha fatto emergere come il 65% delle attività mappate (su diversi ruoli) sono state ritenute più produttive se svolte da casa.

Come far convivere benessere e produttività?

Per affrontare questa domanda e lavorare sulle tematiche emerse, nascono i cantieri agili, insieme all’idea della settimana corta come opportunità per poter lavorare meno a parità di efficacia.

Parte la sperimentazione, inizia la fase di analisi e la prima bozza di short week con i seguenti elementi chiave:

  • garantire flessibilità e produttività
  • progetto che parte dalle persone e non calato dall’alto
  • elemento fondamentale, la parte giuslavoristica.

Paola Salazar: dal lavoro agile alla settimana corta

Sono state sperimentate forme di flessibilità organizzativa strutturate sulla gestione dell’orario di lavoro, nella pratica:

  • Alcuni hanno limitato la scelta a giorni a settimana o a mese
  • Altri hanno preferito «giocare» su percentuali dell’orario di lavoro settimanale nel rispetto degli orari standard
  • Altri hanno collocato le ore di lavoro giornaliero in una fascia più ampia (ad. es. 8.00-20.00) prevedendo delle fasce orarie di «garanzia»
  • È questo il meccanismo attraverso il quale possiamo iniziare a ragionare in termini di settimana corta con gli strumenti a disposizione (la legge e la contrattazione collettiva.)

La disciplina dell’orario di lavoro ci dà già degli strumenti utili per gestire la settimana corta, ovvero:

  • la definizione, « è orario di lavoro: qualsiasi periodo in cui il lavoratore sia al lavoro, a disposizione del datore di lavoro e nell’esercizio della sua attività o delle sue funzioni» (art. 1, c. 2 lett. a) D.Lgs. n. 66/2003) 
  • « L’orario normale di lavoro è fissato in 40 ore settimanali. » (art. 3 c. 1 D.Lgs. n. 66/2003) – non c’è più l’obbligo di collegare la giornata lavorativa alle otto ore ma c’è il limite settimanale di 40 ore
  • « I contratti collettivi di lavoro stabiliscono la durata massima settimanale dell’orario di lavoro » (art. 4, c. 1 D.Lgs. n. 66/2003).

Come è stato affrontato il percorso dal punto di vista legale

Partendo dall’accordo di lavoro agile e dalla gestione del lavoro da remoto possiamo avere:

  • Regolamenti sempre più incentrati su ampie forme di flessibilità oraria
  • Accordi individuali personalizzati anche in ragione dei ruoli (si pensi a coloro ai quali non si applicano i limiti ordinari della disciplina sull’orario di lavoro)
  • Ricorso alla contrattazione collettiva di secondo livello per forme di flessibilità in deroga alle previsioni del contratto collettivo.

I 3 elementi fondamentali per partire

Per gestire in generale la sperimentazione è fondamentale avere strumenti efficaci per la messa in pratica:

  • Regolamento, può diventare un’opportunità di flessibilità attraverso un patto tra lavoratore e azienda. 
  • Planning tool (elemento di pianificazione), serve pianificare in modo collaborativo per garantire i livelli di servizi richiesti.
  • Integrazione payroll, avere comunque la possibilità di caricare in modo semplificato gli aspetti amministrativi legati alla settimana corta.

Short Week: un trend del momento o una rivoluzione nel mondo del lavoro destinata a rimanere? Paola Salazar,  Avvocato Giuslavorista e Legal Advisor di Smartworking srl, ha analizzato il fenomeno in questo articolo andando oltre l’aspetto puramente normativo. Parliamo quindi di settimana corta per la seconda uscita del format – “Le risposte Agili dell’avvocato”.

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Diversamente, abbiamo deciso di raggruppare anche qui le tematiche affrontate in una serie di articoli. Se ti sei perso la prima uscita clicca qui!

Lavoro Agile e Settimana corta

C’era una volta il lavoro agile….

Eh sì, perché il tema oggi all’ordine del giorno sembra non essere più il lavoro agile, ma la settimana corta. Ma se ci troviamo oggi a parlare finalmente e concretamente di orario di lavoro e di settimana corta, lo dobbiamo proprio al lavoro agile. A quel fondamentale principio del lavoro per obiettivi senza vincoli di tempo e di spazio che è il presupposto fondante del lavoro agile, così come ci viene restituito dalla norma (art. 18, c. 1 L. n. 81/2017).

Non solo, se si guarda alle caratteristiche del lavoro agile, ma anche alla stessa definizione normativa di orario di lavoro contenuta nella legge, si può vedere che è orario di lavoro “qualsiasi periodo in cui il lavoratore sia al lavoro a disposizione del datore di lavoro e nell’esercizio della sua attività e delle sue funzioni” (art. 1 D.Lgs. n. 66/2003).

La norma non impone le otto ore giornaliere sui cinque giorni della settimana ma preferisce il richiamo ad un criterio di “disponibilità delle energie psicofisiche del lavoratore” che in via generale, proprio grazie al lavoro agile, risulta oggi svincolato dalla necessaria presenza fisica nei locali dell’azienda ed apre pertanto degli spazi di riflessione su una maggiore flessibilità nell’organizzazione dell’orario di lavoro entro il limite di legge delle 40 ore settimanali.

È questo il senso ed il significato della settimana corta a parità di salario, nel rispetto della disciplina sulle pause e anche dei limiti di ragionevolezza – e di sicurezza – nella durata giornaliera e settimanale della prestazione lavorativa.

Parlare oggi di settimana corta assume un particolare significato, guardando anche alla crisi energetica e alla sua influenza sulla gestione quotidiana dell’attività delle famiglie e delle imprese. Non è solo questo, ancora una volta un fattore esterno diviene acceleratore di un cambiamento organizzativo, come durante la pandemia con il lavoro da remoto.

Il significato vero e profondo della settimana corta è quello di dare valore e spazio più concreti anche ai tempi di non lavoro. Qualcuno si è spinto fino a considerare particolarmente utile per la produttività avere più giorni di riposo. E chi di noi non ha sperimentato in concreto cosa vuol dire lavorare dopo un periodo più o meno o prolungato di riposo? La vera sfida per il futuro risiede proprio nella capacità di istituire sistemi di misurazione e di controllo dei risultati che diano la misura di questo valore.

Quando l’orario di lavoro viene utilizzato come strumento di organizzazione flessibile del lavoro (nei limiti dettati dalla legge e dalla contrattazione collettiva di ciascun settore) diviene anche strumento utile per dare valore (misurabile) sia ai tempi di lavoro sia ai tempi di non lavoro, proprio in una logica di miglioramento generale della qualità della vita.

Ci vediamo alla prossima uscita!

PAOLA SALAZAR – Avvocato, esperto in diritto del lavoro. Dal 2009 il tema della conciliazione vita-lavoro, dell’organizzazione flessibile del lavoro e, oggi, del lavoro agile, è seguito sia per interesse personale, sia per interesse professionale come Legal Advisor di Smartworking srl.