Quali sono i 10 maggiori cambiamenti che le aziende – e i loro leaders – stanno affrontando?

Questa la domanda a cui ha cercato di rispondere la ricerca di Mckinsey intitolata “The State of Organizations 2023” dopo aver intervistato più di 2500 business leaders nel mondo.

Tra questi:

  • la metà afferma che le proprie organizzazioni sono preparate ad anticipare e reagire alle sfide derivanti dal mondo esterno
  • due terzi ritengono che le proprie aziende siano eccessivamente complesse ed inefficienti.

Le 10 sfide delle aziende nel 2023

I cambiamenti qui di seguito elencati sono da intendersi come sfidanti e, allo stesso tempo se compresi ed affrontati, forieri di opportunità.

  1. Aumentare la velocità, rafforzare la resilienza
  2. ‘True hybrid’: il nuovo equilibrio tra lavoro in presenza e in remoto 
  3. Largo all’AI applicata 
  4. Nuove regole per attrarre e non perdere i propri talenti
  5. Colmare le proprie lacune organizzative (a livello di competenze, processi, persone e tecnologia) 
  6. Abbinare i migliori talenti ai ruoli più critici
  7. Leader consapevoli di sè e stimolanti
  8. Fare progressi concreti sul tema Diversity, Equity ed Inclusion 
  9. Investire in programmi dedicati alla salute mentale dei propri dipendenti
  10.  Ripensare a come rendere davvero efficiente la propria organizzazione.

“True Hybrid”: un nuovo equilibrio tra lavoro in presenza e da remoto

Prima dell’avvento della pandemia, la maggioranza delle organizzazioni si aspettava che i dipendenti passassero più dell’80% del tempo in un ufficio.

Oggi lo fa solo il 10%, mentre il restante 90% preferisce adottare una tra le proposte di lavoro ibrido che consente ai dipendenti di lavorare fuori sede (ad es in casa) per una parte o la maggior parte del tempo.

I numeri lo confermano: 4 dipendenti su 5 che – negli ultimi due anni- hanno lavorato in modalità ibrida, desidera mantenere questo status quo, soprattutto per la flessibilità e l’equilibrio vita-lavoro che questa soluzione offre. Il lavoro ibrido sembra destinato a durare nel tempo.

Di fronte a questa rivoluzione lavorativa, le organizzazioni sono state costrette a decidere come combinare il lavoro da remoto e di persona nel modo migliore per la propria popolazione.

Per lavorare in modo ibrido è fondamentale rivedere policy, flussi di lavoro e documentazione in modo da aiutare i dipendenti a capire quali attività è meglio svolgere di persona, se meglio farle in tempo reale o in modo asincrono.

Quali benefici

  • Attrarre e mantenere talenti
    La ricerca di McKinsey sulla forza lavoro mostra come mantenere il controllo su “quando” poter lavorare, è un fattore chiave nella fase di accettazione di un nuovo lavoro. Un altro dato importante: tra le persone che prediligono modelli di lavoro ibridi, il 71% afferma che sarebbe disposto a cambiare lavoro se queste condizioni cambiassero.
  • Aumentare la produttività
    Durante il picco della pandemia, il 58% dei manager ha affermato che la produttività dei singoli dipendenti è aumentata. Per sfruttare al meglio i modelli di lavoro ibrido, le aziende devono bilanciare i vantaggi del lavoro a distanza con quelli del lavoro in presenza.

Quali ostacoli

  • Molti manager non si sentono a loro agio nella gestione di team ibridi
    Oltre la metà di chi ha risposto alla ricerca “State of Organizations” ha affermato che solo il 15% dei loro team leader si sente davvero a suo agio nella gestione di team ibridi o totalmente da remoto. Ai manager manca la supervisione quotidiana delle attività che si svolgevano normalmente in ufficio. Hanno meno contatti con chi lavora da remoto e questo può facilmente portare a fraintendimenti ed errori nella comunicazione.
  • I dipendenti in remoto spesso non si sentono coinvolti 
    I manager possono involontariamente creare due livelli diversi di comunicazione e coinvolgimento dei dipendenti, in base al luogo di lavoro. E’ più facile apprezzare chi lavora in ufficio – potendolo osservare direttamente – rispetto a chi lavora da remoto – che viene giudicato solo in base alla qualità dei risultati finali o alla qualità della loro presenza durante le videochiamate. 
  • Possibile confusione dei confini vita-lavoro
    Circa il 60% degli intervistati considerano il passaggio ad un modello di lavoro ibrido come fondamentale per favorire la propria organizzazione vita-lavoro e, quindi, una delle maggiori priorità per le aziende. Importante però che le regole aziendali si adeguino alla nuova modalità ibrida, gestendo ad esempio telefonate, email o messaggi al di fuori dell’orario lavorativo.

Come trovare la giusta formula in un contesto ibrido?

  • Azzera le tue aspettative sulle possibili performance
    Parlare di performance significa includere nel discorso il lavoro asincrono, come ad esempio enfatizzare i risultati lavorativi invece del tempo passato al lavoro. E’ fondamentale creare un ambiente in cui lavorare in presenza o fuori sede, siano messi sullo stesso piano
  • Sii trasparente
    E’ importante creare un testo di riferimento con norme e regole – continuamente aggiornato –  a cui possano riferirsi i dipendenti di tutti i livelli. Al suo interno, ad esempio, stabilire chi può lavorare in remoto e perchè, i livelli di aiuto per chi lavora in sede o fuori casa e chi prende le decisioni in determinati contesti.
  • Sii propositivo riguardo al luogo in cui le persone lavorano
    Molte persone non vogliono tornare a lavorare in ufficio per svolgere attività che potrebbero tranquillamente svolgere da casa. Molte organizzazioni stanno quindi ripensando alle attività da svolgere in presenza che traggano vantaggio dalla presenza dei colleghi nello stesso luogo.
  • Elimina qualunque tipo di ambiguità relativo alle pratiche di lavoro
    Le organizzazioni davvero agili enfatizzano protocolli di comunicazioni chiari e coerenti. Ad esempio, se il team concorda che si condividano i materiali solo attraverso certi canali e solo in certe fasce orarie del giorno o della settimana e le fasce orarie in cui poter rispondere, i confini tra lavoro e vita privata vengono fissati e diventa tutto più chiaro.
  • Testa e impara
    Testare continuamente cosa sta e cosa non sta funzionando, attraverso i feedback dei dipendenti, permette di rivedere codici e confini fissati in precedenza, se necessario. I manager non dovrebbero avere problemi nel condividere successi e fallimenti con il proprio team, con l’obiettivo di imparare e migliorare sulla base dell’esperienza.

Fonti:

The State of Organizations 2023

Photo credit: Ross Findon su Unsplash

Il lavoro ibrido sta rivoluzionando il mondo del lavoro e le ferie così come le abbiamo sempre conosciute.

Liberi da luoghi fisici imposti, sono in crescita le aziende italiane che hanno puntato su misure di flessibilità per la propria popolazione aziendale durante il periodo estivo.

Workation, ovvero lavorare nei luoghi di vacanza

Generali Italia, per la prima volta nella sua storia, ha chiuso le sedi direzionali per tutto il mese di agosto, con la possibilità quindi di lavorare da remoto anche nei propri luoghi di villeggiatura. “Una scelta innanzitutto di sostenibilità ambientale – come spiega Gianluca Perin, Country General manager – se pensiamo all’energia elettrica risparmiata negli uffici e alla riduzione di emissioni di CO2 prodotte da un numero minore di spostamenti casa-ufficio. In secondo luogo, è un’iniziativa rispettosa del work-life balance, perché permetterà di utilizzare il mese di agosto per passare più tempo in famiglia, pur mantenendo fede ai agli impegni professionali”.

Un fenomeno post Covid chiamato workation, nato dalla crasi delle parole inglesi work e vacation, ossia lavorare mentre si è in luoghi di vacanza. Questo non significa compromettere le proprie ferie e il meritato riposo, bensì prolungarlo lavorando da remoto o – traslato per tutto l’anno – allungare i weekend fuoriporta o i ponti festivi.

Sono 2 italiani su 5 che quest’anno hanno scelto questa formula innovativa secondo la ricerca AstraRicerche per Emma Villas – leader italiano nel settore del vacation rental- realizzata su un campione di oltre 1000 italiani di età compresa tra i 30 e i 70 anni.

E negli Stati Uniti?

Alphabet e Google hanno annunciato che durante i mesi estivi e le vacanze i dipendenti potranno lavorare in sede per un massimo di 4 settimane l’anno, American Express ha introdotto la formula “lavoro da qualsiasi luogo” per lo stesso numero di settimane.

Le big tech – come Linkedin, Salesforce, Oracle, Netflix, Adobe e Microsoft – hanno dato vita ad una nuova declinazione dello smart working, quello delle “ferie libere”, denominato “Discretionary Time Off”.
Secondo un recente sondaggio, condotto negli Stati Uniti da Wisetail e OnePoll, il 28% degli intervistati  ha dichiarato che il clima fresco aiuta la produttività mentre per il 23% le alte temperature influiscono negativamente sulle performance lavorative. Il 63% degli intervistati ha dichiarato di soffrire di disturbo affettivo stagionale, che comporta cambiamenti di umore o episodi depressivi in determinati periodi dell’anno, spesso legati al clima.

Un nuovo modello di ferie come strategia di fidelizzazione e attrazione delle aziende?

Se alcune aziende, post Covid, hanno abbandonato – o fortemente ridotto – lo smart working e altre forme di flessibilità lavorativa, chi non ha dubbi a riguardo è la Generazione Z.

Secondo un’indagine di Future-Proof condotto da Dell Technologies in collaborazione con la società di ricerche Savanta ComRes su un campione nella fascia d’età 18-26 in 15 paesi del mondo, è emerso che la possibilità di lavorare in modo flessibile e da remoto è un aspetto molto importante per la Generazione Z.

Il 63% degli intervistati ritiene che lo smart working sia un elemento condizionante della scelta del posto di lavoro.

Se le nuove generazioni non sono disposte a rinunciare ad una qualche forma di flessibilità, ad un giusto equilibrio tra vita professionale e privata e, se insoddisfatti, più di 1 giovane lavoratore su 3 cambia lavoro già dopo due anni (fonte Will Media), proposte come la settimana corta, il full remote, le ferie illimitate, il lavoro per obiettivi e non per orari possono diventare valide strategie di fidelizzazione e retention  per le aziende.

Fonti

nordesteconomia.geolocal.it

ilmessaggero.it

Will Media

dell.com

Dal 1 di luglio aprirà il Bando della regione Lombardia per la formazione continua a distanza.

L’avviso è finalizzato ad accrescere le competenze dei lavoratori occupati nel territorio regionale mediante la concessione di voucher aziendali per la fruizione di corsi di formazione continua.

Le risorse stanziate ammontano complessivamente a € 26.500.000,00 per l’anno 2020/2021, di cui € 13.500.000,00 per l’annualità 2020.

Chi può partecipare?

Possono fare richiesta per la formazione continua le imprese che hanno unità produttiva/sede operativa ubicata in Regione Lombardia e rientranti nelle seguenti categorie:

  • Imprese iscritte alla Camera di Commercio di competenza;
  • Imprese familiari;
  • Enti del Terzo Settore che svolgono attività economica iscritte ai registri;
  • Associazioni riconosciute e fondazioni che svolgono attività economica, aventi personalità giuridica e pertanto iscritte al Registro Regionale delle persone giuridiche;
  • Cooperative;
  • Liberi professionisti oppure, se esercitanti in forma associata, la relativa associazione.

Gli interventi finanziati sono rivolti a:

  • lavoratori dipendenti di micro, piccole, medie e grandi imprese assunti presso una sede operativa/unità produttiva della Regione Lombardia;
  • titolari e soci di micro, piccole, medie e grandi imprese con sede legale in Lombardia e iscritte alla Camera di Commercio di competenza;
  • lavoratori autonomi e liberi professionisti con domicilio fiscale localizzato in Lombardia che esercitano l’attività sia in forma autonoma sia in forma associata.

Caratteristiche agevolazione

L’agevolazione è concessa sotto forma di voucher formativi aziendali destinati ai lavoratori in possesso dei requisiti. Il voucher ha un valore massimo di € 2.000,00. Ciascun lavoratore può fruire per di uno o più percorsi formativi fino al raggiungimento del valore complessivo del voucher. Ogni impresa avrà a disposizione un importo annuo massimo di € 50.000,00.

Noi di Smartworking srl, insieme all’ente di formazione Formawork, abbiamo messo a punto 3 corsi differenti per formare i team sul tema smart working.

Se vuoi partecipare consulta il Bando o il nostro catalogo dei corsi, basta cliccare il pulsante qui sotto!

È da poco uscito definitivamente il Bando della regione Lombardia volto ad implementare piani di smart working all’interno delle organizzazioni lombarde. L’obiettivo è di incrementare da un lato la produttività e dall’altro il benessere dei lavoratori e delle lavoratrici grazie ad una maggiore flessibilità per quanto riguarda lo spazio e i tempi di lavoro.

Il Bando prevede due linee d’intervento per un finanziamento totale di 4.500.000,00 euro che verrà erogato tramite una procedura a sportello:

  • Azione A: servizi di consulenza e formazione finalizzati all’adozione di un piano di smart working (Attività preliminari all’adozione del piano di smart working, attività di formazione rivolta al management/middle management e agli smart worker, avvio e monitoraggio di un progetto pilota) – 3.000.000,00 euro
  • Azione B: acquisto di “strumenti tecnologici” (componenti hardware e software) per l’attuazione del piano di smart working – 1.500.000,00 euro

Possono partecipare e presentare quindi un progetto:

  • imprese, iscritte al Registro delle Imprese della Camera di Commercio di competenza,
  • soggetti in possesso di partita IVA.

Ulteriori requisiti in comune per entrambe le tipologie di beneficiari:

  • avere un numero di dipendenti almeno pari a 3,
  • non essere già in possesso di un piano di smart working e del relativo accordo aziendale,
  • ·risultare in regola rispetto alla verifica della regolarità contributiva.

La domanda dovrà essere presentata esclusivamente in forma telematica da soggetti o imprese operanti sul territorio lombardo a partire dal 2 aprile 2020 fino al 15 dicembre 2021. Entro 60 giorni dalla presentazione della domanda protocollata regione Lombardia procederà alla valutazione di quest’ultima.
Per tutti coloro che fossero interessati ad avere maggiori informazioni o ad avviare un progetto è possibile contattarci compilando questo breve form.

È attivo il bando della regione Piemonte per sostenere iniziative volte a favorire la conciliazione vita-lavoro, 2.500.000 di euro stanziati per i progetti.

Obiettivo della Misura è quello di favorire l’implementazione di esperienze virtuose di welfare aziendale di secondo livello, da parte di aziende private, in risposta alla domanda di conciliazione dei tempi di vita e di lavoro, sviluppare e/o migliorare i servizi per il benessere di tutti i lavoratori e dei loro familiari.

I requisiti per partecipare:

  • Essere un’azienda piccola o media, anche in vista di favorire collaborazioni inter-aziendali. Le grandi imprese possono anch’esse proporre progetti purché fortemente condivisi con il territorio.
  • Il valore di ciascun progetto deve essere compreso tra un minimo di 60.000,00 e un massimo di 200.000,00 euro.
  • I soggetti che presentano domanda di contributi, sia in forma singola che associata, devono avere la sede legale o l’unità operativa in Piemonte.
  • La data entro cui presentare le proposte di progetto è il 27 febbraio fino alle ore 12.

Il precedente bando Conciliamo si era mosso nella stessa direzione, simbolo di come il tema sia sempre più sentito e tenuto presente anche dagli enti istituzionali. Se anche tu, nella tua azienda, stai pensando di implementare piani rivolti a migliorare il benessere dei tuoi collaboratori allora può esserti utile questa Guida. Lo Smart Working rientra infatti a pieno titolo tra le iniziative più efficaci per conciliare vita privata e lavoro.

Se vuoi saperne di più ecco il link con tutti i documenti ufficiali: https://bandi.regione.piemonte.it/contributi-finanziamenti/progettazione-attivazione-interventi-welfare-aziendale

Non esitate a contattarci per ulteriori informazioni, dubbi o necessità! 😉

Il bando #Conciliamo è un’opportunità che in molti aspettavano, un’occasione per poter  fare la differenza, una spinta al cambiamento per favorire la conciliazione vita-lavoro. In quest’ottica noi di Smartworking s.r.l. siamo pronti ad accompagnare in questo viaggio esplorativo chiunque abbia voglia di mettersi in gioco e sperimentare per diventare un’organizzazione agile

74 milioni di euro, questa la cifra stanziata per i progetti di conciliazione vita-lavoro. I fondi saranno destinati a quelle idee volte a facilitare la vita di migliaia di mamme e papà lavoratori lontani da casa per diverse ore al giorno tutti i giorni. Non riescono infatti così a dedicare il giusto tempo e le giuste attenzioni alla propria famiglia.

Chi può presentare domanda?

  • Le micro imprese, fra un minimo di euro 15mila un massimo di euro 50mila per le imprese con meno di 10 dipendenti;
  • Le piccole imprese, tra un minimo di euro 30mila e un massimo di euro 100mila per le imprese con meno di 50 dipendenti;
  • Le medie imprese, tra un minimo di euro 100mila e un massimo di euro 300mila per le imprese con un numero di dipendenti che va dalle 50 alle 250 unità;
  • Le grandi imprese, tra un minimo di euro 250mila e un massimo di euro 1.500.000 per le imprese con più di 250 dipendenti.

Per quali progetti?

I progetti presentati possono coinvolgere, tra gli altri, progetti di:

  • Smart Working, come per il caso studio di AMC, un ottimo esempio di innovazione organizzativa che coinvolge i team ad ogni livello, gli spazi di lavoro e gli strumenti in dotazione. 
  • Coworking aziendale, che abbiamo dimostrato, durante le diverse edizioni della settimana del Lavoro Agile, essere un’ottima soluzione al lavoro da casa sia in termini di produttività che di relazione.
  • Conciliazione vita-lavoro, il luogo e gli orari in cui esercito la mia attività lavorativa divengono flessibili per andare incontro alle esigenze dei lavoratori.
illustrazione con esempi di conciliazione

Le proposte progettuali devono essere presentate entro il 18 dicembre 2019. Per qualsiasi informazione aggiuntiva e per la consultazione di tutti i documenti ufficiali potete seguire il link: http://famiglia.governo.it/it/notizie/notizie/avvisi-e-bandi/nuovo-avviso-conciliamo/

Se siete interessati e vorreste avere maggiori informazioni a riguardo non esitate a contattarci!