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La settimana lavorativa di quattro giorni è un argomento di cui si discute sempre di più in Europa e anche in Italia. Alcune aziende stanno iniziando ad adottare questa modalità, anche se rimane ancora una pratica limitata. Tuttavia, il dibattito sulle possibili criticità e vantaggi della settimana corta continua ad essere al centro dell’attenzione.

Nel nostro Paese, la durata della settimana lavorativa si attesta a 40 ore settimanali su cinque giorni, che è inferiore rispetto alla media UE. Alcuni contratti aziendali si stanno spingendo in avanti, prevedendo di articolare la prestazione lavorativa su soli quattro giorni, soprattutto per la conciliazione lavoro/famiglia e per una maggiore valorizzazione dei risultati e del benessere dei dipendenti.

Cos’è e come si struttura il modello della settimana corta 

La settimana lavorativa di 4 giorni è un modello flessibile che si basa sul principio di 100:80:100 ™ – ovvero il 100% del salario per l’80% del tempo lavorativo in cambio del 100% della produttività

Le aziende che adottano questo modello tendono a ridurre la durata delle riunioni, a utilizzare la tecnologia in modo più ponderato e a progettare la giornata lavorativa in modo da avere periodi distinti per il lavoro concentrato, le riunioni e il tempo sociale. 

Lo scopo è quello di ridurre le perdite di tempo dovute alle riunioni inutili, alle tecnologie inefficienti e alle distrazioni. Nonostante questo modello richieda una gestione forte, un buon roster e l’approvazione dei lavoratori, si crede che una versione della settimana lavorativa di 4 giorni basata su 100:80:100™ possa essere applicata in modo generalizzato, portando benefici per i datori di lavoro, i lavoratori, la società e l’ambiente

I benefici del modello della settimana corta 

L’implementazione di una settimana lavorativa di quattro giorni basata sul modello 100:80:100™, può portare diversi benefici per le aziende:

  • maggiore produttività e riduzione dei costi dovuta a minore assenteismomaggiore retention dei lavoratori;
  • le aziende che adottano questo modello possono avere un vantaggio competitivo nell’attrarre i migliori talenti nel mercato del lavoro.
  • per i lavoratori: aumento del benessere mentale e fisico, maggiore felicità e minore stress
  • la settimana lavorativa di quattro giorni può anche migliorare la capacità dei lavoratori di svolgere il lavoro e di rilassarsi durante il tempo libero.
  • riduzione di emissioni di carbonio del 20% tagliando i tempi di spostamento e l’uso di energia negli edifici.
  • il modello della settimana corta può migliorare l’uguaglianza di genere, incoraggiando una migliore distribuzione delle responsabilità domestiche, rimuovendo le barriere che impediscono alle donne di rimanere nel mercato del lavoro e di accedere a ruoli di leadership e opportunità di formazione.

Sperimentazioni della settimana corta in Italia

A oggi, in Italia, sono molte le aziende che hanno implementato il modello di settimana corta. Vediamo di seguito alcuni esempi:

  • Magister Group SpA, pioniere italiano dell’iniziativa, prevede fino al 31/12 il passaggio da 40 a 32 h a parità di stipendio – a patto di un aumento della produttività. Sulla stessa scia anche LENET Groupe (qui da 40 a 36h).
  • TeamSystem– società di Pesaro che offre servizi per la digitalizzazione delle imprese – offre ai quasi 3 mila dipendenti il venerdì pomeriggio libero. Come? Con una riduzione proporzionale della retribuzione degli stipendi medio-alti.

Nelle aziende produttive a ciclo continuo – siderurgico, chimico e metalmeccanico – il discorso cambia.

In Tenaris o Acciaieria Arvedi, ad esempio, la riduzione dell’orario di lavoro viene pagata in parte dai lavoratori (tramite i permessi) e in parte dall’azienda con un costo secco per l’impresa stessa.

Come sperimentare la settimana corta nella tua azienda

La rimodulazione dell’orario di lavoro è possibile grazie ai nuovi sistemi organizzativi e tecnologici che consentono guadagni di produttività e riduzione della fatica del lavoro. Tuttavia, per raggiungere una settimana lavorativa di quattro giorni è necessario un cambiamento culturale e una pianificazione condivisa dell’organizzazione del lavoro.

Da dove partire

Innanzitutto è bene scegliere a quale tipo di modello riferirsi, se il 100:80:100™ o un modello basato sulle possibilità in termini di flessibilità già previste nel contratto di lavoro o dalle leggi in materia di Smart working.

Ogni organizzazione arriva alla scelta del modello in diverse modalità e coinvolgendo diversi stakeholder.

Interviste One-to-One

La strategia che suggeriamo in Smartworking Srl è quella di chiarire quali sono gli obiettivi per cui l’organizzazione sta decidendo di procedere con la sperimentazione della settimana corta.

La prassi che seguiamo è quella di procedere attraverso interviste alle figure chiave dell’azienda in cui vengono chieste le opportunità ma anche i dubbi riguardo alla possibilità del genere.

Scegliere i team su cui sperimentare

Per fare una sperimentazione non è necessario coinvolgere da subito tutta l’organizzazione ma iniziare con alcuni team o aree dell’azienda che risulteranno più pronte dopo un’analisi organizzativa.

La piattaforma Smatrix, ideata e sviluppata da Smartworking Srl, permette di verificare la sostenibilità di ogni team suggerendo il modello di flessibilità più adatto.

Gestione dei team

Alcuni team potranno avere la necessità di mantenere un livello di servizio strettamente legato alla presenza fisica delle persone come ad esempio le filiali aperte al pubblico o di team che offrono assistenza sul posto.

In questo caso si dovranno attivare dei processi che garantiscono la presenza di un numero minimo di persone.

Il nostro Planning tool dà la possibilità ai team di organizzare in trasparenza e di non rinunciare alla flessibilità di spazio. Allo stesso tempo eviterà al manager di dover gestire le presenze dei suoi collaboratori. Il ruolo del manager è quello di stabilire il livello di servizio richiesto e approvare eventuali eccezioni.

Gestione HR e payroll

In molti casi si dovrà procedere ad integrazioni degli accordi tra azienda e lavoratore per poter portare avanti la sperimentazione. Anche l’accordo di lavoro agile può essere uno strumento sufficiente.

Dal punto di vista più gestionale si dovrà stabilire una causale che il lavoratore dovrà scegliere per indicare la giornata di riposo nel caso in cui non sia un giorno prestabilito per tutti come spesso avviene quando le aziende decidono di far coincidere il venerdì.

La piattaforma Smatrix

Smatrix è uno strumento di data intelligence progettato e sviluppato da Smartworking Srl che aiuta le organizzazioni nel cambiamento del modo di lavorare partendo da informazioni accurate e permettendo di impostare iniziative efficaci e sostenibili. 

La piattaforma Smatrix è costituito da tre momenti principali

  • Listen, per analizzare e definire il livello di flessibilità sostenibile per ogni team/unit
  • Plan, per garantire ad ogni team di gestire in autonomia la flessibilità di tempo e di spazio in rispetto del livello di servizio
  • Insight, per accedere a tutte le informazioni sulla flessibilità

Questo strumento è stato pensato per le persone del team HR e per il top management che hanno la necessità di capire come vincere la sfida della settimana corta e del lavoro ibrido rendendoli un vantaggio strategico per la propria azienda.

Grazie a Smatrix attiverai un modello integrato di gestione della flessibilità che aiuterà

  • la tua organizzazione a prendere le giuste decisioni,
  • i manager a gestire le risorse in modo efficace
  • e le risorse a crescere insieme all’azienda.

Contattaci – Smartworking Srl

Smartworking Srl è la prima azienda in Italia specializzata in progetti di flessibilità. Forniamo supporto alle organizzazioni nell’introduzione di forme di flessibilità lavorativa, dallo smart working alla short week. La nostra consulenza si basa su anni di esperienza e su centinaia di progetti portati avanti con aziende di tutta Italia.

Il nostro è un approccio globale al cambiamento aziendale, non solo da un punto di vista organizzativo, ma anche culturale, degli spazi e della tecnologia. Per fare ciò, ci avvaliamo di personale altamente qualificato e di strumenti tecnologici all’avanguardia, in grado di accompagnare aziende di ogni settore e grandezza verso le sfide aziendali del futuro.

Stai cercando una realtà che ti possa affiancare nella sperimentazione della settimana corta nella tua azienda? Fissa una call con un nostro consulente, sarà un’ottima occasione per conoscerci e confrontarci sul tema della flessibilità nella tua organizzazione.

Grazie all’interesse mostrato a seguito del nostro webinar del 30 gennaio dal titolo “Settimana cortauna nuova sfida per l’HR” (puoi recuperarlo QUI), è stato naturale voler approfondire il tema con un secondo appuntamento per la nostra community.

Introduzione

La Settimana corta continua ad essere un tema molto discusso, anche in Italia.

Tra i benefici vengono riconosciuti più tempo per se stessi e per la famiglia, minor stress e quindi uno stato di salute psico-fisica migliore.

Uno dei maggior ostacoli alla sua implementazione rimane però la cultura aziendale, ancora molto radicata al concetto di presenza e controllo. Ciò che è certo è che si sta delineando sempre di più una tendenza da parte dei lavoratori a porre maggiore attenzione al proprio benessere, mettendo in discussione le modalità lavorative che “sono sempre state così”.

Durante il webinar di lunedì 27 marzo 2023 – Federico Bianchi e Rosario Carnovale di Smartworking srl, insieme al Legal advisor – Paola Salazar – hanno descritto le prime sperimentazioni in Italia sulla settimana corta e mostrato a quali strumenti di gestione l’HR puo’ ricorrere per attuarla.

Rosario Carnovale: modelli di settimana corta

Abbiamo già visto nel primo webinar il modello 100-80-100 secondo lo studio del 4-Day-week global, il più diffuso nell’ambito della sperimentazione della settimana corta. Se vuoi approfondire CLICCA QUI.

I primi casi in Italia

Gruppo Magister

Per i 250 dipendenti delle controllate Ali Lavoro e Repas è iniziata la sperimentazione che vedrà, per 11 mesi, la riduzione del monte orario per i dipendenti, da 40 a 32 ore settimanali. Quattro giorni a settimana senza riduzione di stipendio.

Gli altri tre giorni potranno dedicarli ai propri hobby, agli affetti, avendo l’opportunità di investire più tempo per se stessi. Si tratta di uno dei modelli più puri di short week. Modello: 100 – 80 – 100

Lavazza

Venerdì corto, le persone beneficeranno dell’uscita anticipata nella giornata del venerdì mediante l’utilizzo di parte dei riposi individuali previsti dal contratto nazionale, per un periodo di quindici settimane, da maggio a settembre. Modello: 100 – 100 – 100

Gi Group

Sperimentazione sulle filiali di territorio della Smart week, le persone potranno scegliere il giorno libero in modalità flessibile garantendo il livello di servizio. Il modello è un’estensione dell’accordo di lavoro agile. Modello: 100 – 100 – 100

Federico Bianchi: come affrontare la Settimana corta?

Oltre alla flessibilità di spazio esiste anche quella di tempo. Con la settima corta si ha la possibilità di introdurre una giornata di riposo che per certi versi complica la situazione e mette il manager in una situazione delicata. 

Da qui nasce il nostro approccio che fa leva sull’accordo di lavoro agile all’interno del quale inserire una serie di elementi di flessibilità. Tutto questo garantendo il livello di servizio e ottimizzando le risorse.

Il nostro modello, la Smatrix

Si tratta di uno strumento attraverso il quale si progetta e si gestisce la flessibilità. Flessibilità nel senso più ampio del termine che permette al lavoratore di avere massimo accesso alle sue esigenze.

Il modello si sviluppa in tre fasi:

  1. ASCOLTO – IL MANAGER ANALIZZA E DEFINISCE IL LIVELLO DI FLESSIBILITà SOSTENIBILE PER OGNI TEAM/UNIT
  2. GESTIONE – OGNI TEAM SARà IN GRADO DI GESTIRE IN AUTONOMIA LA FLESSIBILITà DI TEMPO E DI SPAZIO IN RISPETTO DEL LIVELLO DI SERVIZIO
  3. RACCOLTA DATI – ACCEDI A TUTTE LE INFORMAZIONI SULLA FLESSIBILITÀ

Vediamole nel dettaglio.

Prima fase: Listen

La prima fase è la SMATRIX LISTEN che aiuta i manager a costruire team agili e:

  • Mappare le attività che non favoriscono l’agilità
  • Capire quali comportamenti attivare/allenare 
  • Calcolare la propensione al lavoro agile
  • Monitorare il livello di engagement

Seconda fase: Plan

La seconda fase è la SMATRIX PLAN che si avvale di un tool che supporta i team a gestire in autonomia la pianificazione in ambiti dove è necessaria la presenza fisica ma non si vuole rinunciare alla flessibilità del lavoro agile.

  • Interfaccia intuitiva e accessibile anche da mobile
  • Pianificazione delle presenze per garantire business continuity ed equità nell’utilizzo della flessibilità di tempo
  • Trasparenza: ogni persona può visualizzare la pianificazione del team
  • Integrazione con i sistemi di payroll: la nostra smatrix plan è integrabile con la maggior parte dei sistemi di payroll e gestionali HR

Terza fase: Insight

La terza fase del nostro modello è la fase di ANALISI dell’impatto. Come? Verificando ex post le statistiche giornaliere che ci permettono di: 

  • Monitorare l’occupacy degli spazi
  • Monitorare la gestione del livello di servizio
  • Confrontare con i dati di mobility e di spostamento in termini di emissioni di co2
  • Conoscere il livello di utilizzo flessibilità per team
  • Misurare l’utilizzo della flessibilità di tempo versus quella di spazio
  • Misurare l’agilità dei singoli team

In conclusione

Non dimentichiamoci che la flessibilità da team a team puo’ cambiare molto e il manager è una figura chiave in questo processo. Deve infatti essere in grado di far crescere le proprie persone e non solo, far anche in modo che queste utilizzano il tempo a proprio beneficio così che possano essere più serene, felici e di conseguenza efficienti.

Introduzione

Dopo Intesa San Paolo e Lavazza, la Settimana corta è il tema del momento anche in Italia, una delle nuove sfide per l’HR.

Guardando alla crisi energetica e alla sua influenza nella gestione quotidiana dell’attività delle famiglie e delle imprese, parlare di “short week” assume un particolare significato. Ancora una volta un fattore esterno diviene acceleratore di un cambiamento organizzativo, come durante la pandemia con il lavoro da remoto.

Durante il webinar di lunedì 30 gennaio 2023 – Federico Bianchi e Rosario Carnovale di Smartworking srl, insieme al Legal advisor – Paola Salazar – hanno descritto ampiamente i primi esperimenti nel campo di alcuni nostri clienti e quali strategie l’HR deve mettere in atto per far fronte a questo cambiamento.

Rosario Carnovale: modello 100-80-100

Secondo lo studio del 4-Day-week global – una comunità senza scopo di lucro che sta portando avanti sperimentazioni molto importanti sul tema – la settimana corta può essere spiegata attraverso un modello noto come: 100-80-100. Ricevo il mio stipendio al 100%, lavoro all’80% (da 40h a 32h) a fronte dei medesimi risultati.

Il primo pilot organizzato da 4-Day-week global insieme alle Università più prestigiose del mondo, ha portato ai primi risultati su 27 aziende che hanno dato al momento le seguenti risposte:

  • 18 aziende hanno deciso di confermare il modello
  • 7 hanno intenzione di confermarlo
  • 1 è propensa
  • 1 ancora indecisa

Leggi QUI lo studio completo.

E in Italia?

La pandemia ha accelerato il tema dello Smart Working e della Short Week. Forte attenzione ai temi correlati al benessere, soprattutto per la Gen Z.

Al centro di queste tematiche troviamo la sperimentazione del gruppo Magister (si occupano di HR) su due società del gruppo: per 11 mesi è prevista in azienda una riduzione del monte ore – da 40 a 32 – senza variazione di stipendio e di risultati (100-80-100).

Obiettivo dell’azienda: maggiore attenzione al tempo, coniugando la voglia di essere professionisti di successo con grande attenzione alla propria sfera privata.

Intesa San Paolo: modello 100-100-100

Percorso diverso per Intesa San Paolo: aumentato a 120 giorni lo Smart Working all’anno, senza limiti mensili, e la settimana corta di 4 giorni da 9 ore lavorative, a parità di retribuzione senza obbligo di giorno fisso e con adesione volontaria. Modello 100-100-100.

Federico Bianchi: caso studio Settimana corta

Un’azienda nostra cliente, con cui collaboriamo dal 2021, ha mostrato l’esigenza di avviare questa nuova sperimentazione. Stiamo parlando di una realtà italiana retail con più di 2000 dipendenti e 230 filiali, che durante il covid ha preso consapevolezza su quello che sarebbe stato il suo futuro del lavoro

È stata inizialmente impostata una survey interna che ha fatto emergere come il 65% delle attività mappate (su diversi ruoli) sono state ritenute più produttive se svolte da casa.

Come far convivere benessere e produttività?

Per affrontare questa domanda e lavorare sulle tematiche emerse, nascono i cantieri agili, insieme all’idea della settimana corta come opportunità per poter lavorare meno a parità di efficacia.

Parte la sperimentazione, inizia la fase di analisi e la prima bozza di short week con i seguenti elementi chiave:

  • garantire flessibilità e produttività
  • progetto che parte dalle persone e non calato dall’alto
  • elemento fondamentale, la parte giuslavoristica.

Paola Salazar: dal lavoro agile alla settimana corta

Sono state sperimentate forme di flessibilità organizzativa strutturate sulla gestione dell’orario di lavoro, nella pratica:

  • Alcuni hanno limitato la scelta a giorni a settimana o a mese
  • Altri hanno preferito «giocare» su percentuali dell’orario di lavoro settimanale nel rispetto degli orari standard
  • Altri hanno collocato le ore di lavoro giornaliero in una fascia più ampia (ad. es. 8.00-20.00) prevedendo delle fasce orarie di «garanzia»
  • È questo il meccanismo attraverso il quale possiamo iniziare a ragionare in termini di settimana corta con gli strumenti a disposizione (la legge e la contrattazione collettiva.)

La disciplina dell’orario di lavoro ci dà già degli strumenti utili per gestire la settimana corta, ovvero:

  • la definizione, « è orario di lavoro: qualsiasi periodo in cui il lavoratore sia al lavoro, a disposizione del datore di lavoro e nell’esercizio della sua attività o delle sue funzioni» (art. 1, c. 2 lett. a) D.Lgs. n. 66/2003) 
  • « L’orario normale di lavoro è fissato in 40 ore settimanali. » (art. 3 c. 1 D.Lgs. n. 66/2003) – non c’è più l’obbligo di collegare la giornata lavorativa alle otto ore ma c’è il limite settimanale di 40 ore
  • « I contratti collettivi di lavoro stabiliscono la durata massima settimanale dell’orario di lavoro » (art. 4, c. 1 D.Lgs. n. 66/2003).

Come è stato affrontato il percorso dal punto di vista legale

Partendo dall’accordo di lavoro agile e dalla gestione del lavoro da remoto possiamo avere:

  • Regolamenti sempre più incentrati su ampie forme di flessibilità oraria
  • Accordi individuali personalizzati anche in ragione dei ruoli (si pensi a coloro ai quali non si applicano i limiti ordinari della disciplina sull’orario di lavoro)
  • Ricorso alla contrattazione collettiva di secondo livello per forme di flessibilità in deroga alle previsioni del contratto collettivo.

I 3 elementi fondamentali per partire

Per gestire in generale la sperimentazione è fondamentale avere strumenti efficaci per la messa in pratica:

  • Regolamento, può diventare un’opportunità di flessibilità attraverso un patto tra lavoratore e azienda. 
  • Planning tool (elemento di pianificazione), serve pianificare in modo collaborativo per garantire i livelli di servizi richiesti.
  • Integrazione payroll, avere comunque la possibilità di caricare in modo semplificato gli aspetti amministrativi legati alla settimana corta.